martedì 30 novembre 2010

CPU: Athlon XP


L'Athlon XP è un processore costruito da AMD nel 2001 per sostituire il predecessore Athlon Classic e cercare di riprendere la vetta del mercato. Il suffisso "XP" ufficialmente significa eXtreme Performance, ma probabilmente indicava soprattutto il voler apparire particolarmente indicato per il sistema operativo Microsoft "Windows XP", allora prossimo all'uscita.
In termini di prestazioni, l'Athlon core Thunderbird aveva facilmente oscurato il rivale Pentium III, e i primi Pentium 4, molto in ritardo sulla tabella di marcia, erano appena usciti ed avevano prestazioni molto deludenti. Ad aprile 2001 oramai la situazione era cambiata, il P4 1.7 GHz diede avviso che l'Athlon Thunderbird non avrebbe potuto mantenere la leadership delle prestazioni per molto, e i problemi di calore e di consumo del design del Thunderbird indicavano che non era possibile portarlo oltre i 1400 MHz, infatti anche a quella velocità scaldava comunque troppo.

Palomino


AMD rilasciò la prima versione dell'Athlon XP (considerata da molti anche come la terza versione dell'Athlon Classic) core Palomino il 14 maggio 2001. Questa versione, la prima a supportare le SSE già integrate nel Pentium III come anche il 3DNow! Professional della stessa AMD, fu inizialmente venduta a velocità comprese tra i 1333 e 1733 MHz. I maggiori cambiamenti furono l'ottimizzazione del core che garantì prestazioni superiori del 10% rispetto ad un Athlon Thunderbird dalla stessa frequenza di clock e, soprattutto, la riduzione del consumo elettrico e quindi delle temperature a cui operava la CPU. Quest'ultima mossa permise ad AMD di riuscire ad aumentare considerevolmente il limite massimo di clock a cui poteva spingere un proprio processore per riuscire a competere con la concorrenza.
Il "Palomino" fu inizialmente rilasciato solo in versione portatile, chiamata Mobile Athlon 4 (core Corvette), perché il minore consumo energetico lo rendeva un buon processore per questo utilizzo a basse frequenze. Il nome deriva dal fatto che questo era il quarto processore AMD ad essere chiamato Athlon (dopo il K7 originale, il K75, e il Thunderbird), ma molti notarono che il nome era piuttosto un riferimento all'allora nuovo Pentium 4. L'Athlon XP per i desktop seguì in ottobre.
L'Athlon XP fu commercializzato con un sistema di PR rating, che comparava le sue prestazioni con quelle dell'Athlon Thunderbird. Dato che l'IPC (istruzioni per ciclo di clock) dell'Athlon XP era molto maggiore di quello del Pentium 4 (e circa il 10% in più del Thunderbird) esso è più efficiente e dà gli stessi risultati ad una velocità minore, e prestazioni maggiori alla stessa velocità, quindi in uno scontro puramente pubblicitario sui Ghz (sulla quale Intel puntava in quegli anni) avrebbe perso contro la concorrente anche se magari, in sostanza, l'Athlon sarebbe stato più veloce.

Thoroughbred


La quarta generazione di Athlon, il core Thoroughbred, fu rilasciato il 10 giugno 2002 ad una velocità di 1.8 GHz o anche “2200+” secondo il sistema del PR rating. Due nuovi Athlon XP, il “2400+” (2000 MHz) e il “2600+” (2083 MHz o 2133 MHz a seconda della velocità 100/133 MHz del Front Side Bus) furono annunciati il 21 agosto ed immessi sul mercato; furono annunciate anche le versioni “2700+” e “2800+” del core Thoroughbred ma furono diffuse in quantità insignificanti per problemi di produzione e per l'avvento del nuovo core Barton.
Il design del "Thoroughbred" non differiva in alcun modo dal suo predecessore, eccezion fatta per il processo produttivo a 0.13 micron differente del Palomino costruito a 0.18 micron. AMD subito dopo il lancio del prodotto cominciò ad avere problemi di smaltimento di calore della prima versione di questo core chiamata "Thoroughbred A", che furono risolti con il pronto rilascio della versione "B", chi overcloccava comunque preferiva ancora il Palomino che, nonostante il processo produttivo a 180 nanometri che in teoria doveva far scaldare molto di più la CPU, garantiva dei margini di aumento della velocità molto maggiori. Il Thoroughbred "B" risolse questo problema aggiungendo un substrato di rame nel processore che eliminava le interferenze e riuscì in questo modo a garantire l'aumento della velocità di clock dei processori e quindi il definitivo abbandono del Palomino oramai sorpassato. AMD poté così, dopo un periodo di alti e bassi, tornare alla carica nel mondo delle CPU con un buon prodotto. Il primo di questi processori revisionati fu il “2600+” e più tardi, per eliminare uno dei colli di bottiglia di questo processore, AMD alzò l'FSB di tutta linea di prodotti da 133 MHZ (FSB 266) a 166 MHZ (FSB 333). AMD nonostante il successo del “2600+” step B non riuscì mai a garantire una buona produzione di processori “2700+” e “2800+” in grandi quantità e, all'epoca, era quasi impossibile procurarseli. Il moltiplicatore sbloccato dell'Athlon XP Thoroughbred B (fino alla 39 settimana del 2003) garantiva anche la possibilità di un underclock. Con questo processore si è potuto arrivare a FSB 100 moltiplicatore 5 (500MHz) e tensione di alimentazione 1,15 V per un consumo approssimativo di 10 Watt.

Barton e Thorton


La quinta generazione di questo processore, il core Barton, fu rilasciata all'inizio del 2003 con PR ratings di “2500+”, “2600+”, “2800+”, “3000+”, e “3200+”. Nonostante non fosse più veloce del processore Thoroughbred in termini di megahertz, si guadagnò il maggiore PR rating a parità di velocità includendo 256KB in più di cache L2 a piena velocità integrata sul chip, ed un FSB più rapido. Il core Thorton fu una variante del Barton con metà della L2 cache disabilitata; questo lo rende funzionalmente identico al Thoroughbred B e fu creato da AMD per avere un processore dai costi minori da contrappore alla concorrenza, infatti molte delle cache disabilitate in realtà erano vere e proprie cache mal funzionanti, così si potevano smaltire le CPU malfunzionanti e, naturalmente, guadagnare nella rendita di tutta la linea. In alcuni Thorton la cache disabilitata poteva essere integra e quindi riattivata con modifiche al bridge.

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