Gli Xeon sono i processori dedicati ai server di fascia media sviluppati dall'azienda Intel. Nelle intenzioni del produttore, sono destinati a piccoli server aziendali che devono supportare un numero limitato di utenti e si collocano quindi nel settore tra i processori desktop (Pentium 4 e Pentium D) e quelli progettati per i server ad alte prestazioni (Itanium e Itanium 2), di fascia (e prezzo) più alta. Storicamente uno Xeon è sempre stato un Pentium con una cache più grande, un'affidabilità maggiore, il supporto per architetture multiprocessore e un socket diverso. Vediamo infatti che, quando la Intel vendeva i Pentium II, gli Xeon erano dei Pentium II modificati, poi quando iniziò la vendita dei Pentium III, anche il settore server passò alla nuova architettura, e oggi gli Xeon sono dei Pentium 4 modificati. Come diretta conseguenza di questo fatto, uno Xeon è un processore della famiglia x86 e può eseguire i programmi compilati per questa architettura senza alcuna modifica. Attualmente esistono due famiglie di processori Xeon: gli Xeon DP per ambito dual processor ed i processori Xeon MP per sistemi a 4 o più vie. A lungo senza concorrenza, visto che la loro controparte è stata per molto tempo l'Athlon MP prodotto dalla Advanced Micro Devices senza molto successo, oggi si devono scontrare con i processori Opteron. Anche gli Opteron sono processori AMD della famiglia x86; attualmente un processore Opteron ha prestazioni più elevate di un processore Xeon, anche per la maggiore efficienza del bus Hyper-Transport usato da AMD che fa sì che in condizioni di utilizzo di più processori il bus di sistema non faccia da collo di bottiglia. Questa situazione è migliorata grazie agli ultimi chipset Intel per Xeon che hanno portato rispettivamente il bus di sistema degli Xeon MP a 667 MHz dai 400 (100x4) MHz originari, e quello per Xeon DP a 800 MHz. Inoltre è stata introdotta una nuova architettura con due distinti bus paralleli ciascuno dei quali è in grado di supportare due processori fisici contemporaneamente, questo permette di avere un bus dedicato per ogni coppia di processori consentendo una buona scalabilità delle prestazioni nel momento in cui questi aumentano di numero passando da 2 a 4. Gli ultimi modelli di Xeon supportano le istruzioni MMX, SSE, SSE2, SSE3 ed EM64T (queste ultime compatibili con l'AMD64 di AMD), e una tecnologia analoga al No-Execute (NX-bit) di AMD che permette (chiamato da Intel XD-bit), a discrezione del sistema operativo, di marcare come non eseguibili certe zone di memoria per impedire che del codice malevolo possa fare danni.
martedì 30 novembre 2010
CPU: Xeon
Gli Xeon sono i processori dedicati ai server di fascia media sviluppati dall'azienda Intel. Nelle intenzioni del produttore, sono destinati a piccoli server aziendali che devono supportare un numero limitato di utenti e si collocano quindi nel settore tra i processori desktop (Pentium 4 e Pentium D) e quelli progettati per i server ad alte prestazioni (Itanium e Itanium 2), di fascia (e prezzo) più alta. Storicamente uno Xeon è sempre stato un Pentium con una cache più grande, un'affidabilità maggiore, il supporto per architetture multiprocessore e un socket diverso. Vediamo infatti che, quando la Intel vendeva i Pentium II, gli Xeon erano dei Pentium II modificati, poi quando iniziò la vendita dei Pentium III, anche il settore server passò alla nuova architettura, e oggi gli Xeon sono dei Pentium 4 modificati. Come diretta conseguenza di questo fatto, uno Xeon è un processore della famiglia x86 e può eseguire i programmi compilati per questa architettura senza alcuna modifica. Attualmente esistono due famiglie di processori Xeon: gli Xeon DP per ambito dual processor ed i processori Xeon MP per sistemi a 4 o più vie. A lungo senza concorrenza, visto che la loro controparte è stata per molto tempo l'Athlon MP prodotto dalla Advanced Micro Devices senza molto successo, oggi si devono scontrare con i processori Opteron. Anche gli Opteron sono processori AMD della famiglia x86; attualmente un processore Opteron ha prestazioni più elevate di un processore Xeon, anche per la maggiore efficienza del bus Hyper-Transport usato da AMD che fa sì che in condizioni di utilizzo di più processori il bus di sistema non faccia da collo di bottiglia. Questa situazione è migliorata grazie agli ultimi chipset Intel per Xeon che hanno portato rispettivamente il bus di sistema degli Xeon MP a 667 MHz dai 400 (100x4) MHz originari, e quello per Xeon DP a 800 MHz. Inoltre è stata introdotta una nuova architettura con due distinti bus paralleli ciascuno dei quali è in grado di supportare due processori fisici contemporaneamente, questo permette di avere un bus dedicato per ogni coppia di processori consentendo una buona scalabilità delle prestazioni nel momento in cui questi aumentano di numero passando da 2 a 4. Gli ultimi modelli di Xeon supportano le istruzioni MMX, SSE, SSE2, SSE3 ed EM64T (queste ultime compatibili con l'AMD64 di AMD), e una tecnologia analoga al No-Execute (NX-bit) di AMD che permette (chiamato da Intel XD-bit), a discrezione del sistema operativo, di marcare come non eseguibili certe zone di memoria per impedire che del codice malevolo possa fare danni.
CPU: Slot 2
Lo Slot 2 viene considerato impropriamente un socket, in quanto era dedicato ad ospitare i processori Intel Xeon. In realtà con questo termine ci si riferisce alle specifiche elettriche e meccaniche del connettore utilizzato per collegare i core di tali CPU alle Motherboard. Il suo design partiva, innanzitutto, da quello classico dei normali socket utilizzati anche per i Pentium ma in questo caso il processore veniva montato su un Single Edge Connector Cartridge (SECC), simile nell'aspetto ad una scheda PCI con 330 contatti, necessario in quanto tale processore prevedeva una cache L2 non integrata nel core ma saldata sulla SECC. Lo Slot 2 derivava ancor di più dalla controparte per i sistemi desktop Slot 1 utilizzato per i Pentium II e i primi Celeron e Pentium III. Ne vennero progettate anche delle varianti, Slot 3 e Slot M per gli Itanium. Nello stesso periodo anche AMD aveva pensato ad una soluzione a slot per i primi Athlon Classic con il suo Slot A, apparentemente uno Slot 1 "girato" di 180° ma elettricamente e meccanicamente incompatibile ocn le motherboard sviluppate per Intel. Venne sostituito dal Socket 603 per le successive generazioni di Xeon.
CPU: Socket 423
Il Socket 423 è il socket utilizzato per le prime CPU Intel Pentium 4 basate sul core Willamette. Andò a soppiantare il Socket 370 utilizzato per gli ultimi Pentium III, ma ebbe una vita relativamente corta, circa 1 anno, in quanto era elettricamente inadeguato ad alloggiare i Pentium 4 che superavano i 2 GHz. Come per lo Slot 1 del 1997, anche il Socket 423 ebbe una vita molto breve, e cioè dal Novembre 2000 all'Agosto 2001. Per il socket 423 fu prodotta una sola CPU dal core Willamette. Le vendite furono inferiori alle aspettative. L'introduzione dell'Intel Pentium 4 e l'architettura Netburst fece fare un grande balzo nel futuro. Anche l'attuale Pentium 4 570 da 3.8 GHz si basa su questa architettura, che impressiona ancora per la sua scalabilità. La velocità di clock è quello che conta per queste CPU e Intel per molti anni si è basata principalmente su questa scalabilità. Allo stesso tempo, furono però implementate tecnologie come il "Thermal monitor 1". Questa tecnologia permette alla CPU di saltare dei cicli di clock, in maniera tale da proteggersi dal surriscaldamento quando il raffreddamento non è adeguato. Per supplire all'enorme richiesta di potenza, le motherboard furono equipaggiate con connettori elettrici addizionali, siccome il P4 raggiungeva i 74 watt. Furono inoltre apportate molte innovazioni tecniche, come le estensioni SSE2 che permettevano una codifica video più veloce, punto di forza di questi processori. Per passare a queste nuove CPU, erano necessari anche un nuovo alimentatore, un dissipatore per CPU e della memoria Rambus. Intel raggiunse livelli record con il chipset 850 (Tehama), con il quale fece registrare un bandwidth pari a 2.5 GB. Tuttavia, il prezzo per questi sistemi era troppo elevato, specialmente a causa della memoria. Il suo successore è stato il Socket 478.
CPU: Athlon Classic
L'Athlon originale, o Athlon Classic, fu il primo processore della settima generazione di processori x86 di AMD denominata K7, in onore della precedente serie K6 anche se costruttivamente i processori erano differenti sotto molti aspetti. AMD ha continuato a chiamare Athlon anche l'ottava generazione dei propri processori (K8-Athlon 64).
Athlon Classic
L'Athlon originale debuttò il 21 agosto 1999 ed il nome Athlon fu scelto da AMD come diminutivo di "decathlon" per garantire una visibilità commerciale maggiore distaccandosi dai vecchi nomi dei propri processori come K6 o K5 che non avevano avuto un grande successo. La prima versione del core Athlon, chiamata K7 o Argon, fu disponibile inizialmente in vendita con velocità comprese tra 500 e 700 MHz per Slot A.
Più tardi fu introdotta una revisione del core argon chiamata K75 (Rispettivamente i core Pluto e Orion) che riuscì ad arrivare alla soglia dei 1000 MHz grazie ad un nuovo processo produttivo (0,18 micron al posto dei vecchi 0,25 µm) ed a dei voltaggi operativi leggermente aumentati. Anche questa revisione del processore era compatibile come la prima con il set di istruzioni standard x86 e veniva inserito nella scheda madre meccanicamente in uno slot simile (ma non compatibile nei pin) allo Slot 1 del Pentium II, per l'appunto lo Slot A.
Internamente i primi Athlon erano essenzialmente un core K6 reso compatibile col protocollo bus EV6 (usato per la prima volta sul DEC Alpha 21264 RISC). AMD concentrò molti sforzi nel miglioramento dell'unità floating-point del K6 e vi inserì 2x64 KB di Cache di primo livello. Come il Pentium II della Intel e il Pentium III Katmai, presentava una cache secondaria di 512KB, inserita esternamente al chip ma ancora all'interno del modulo dello Slot A e fatta funzionare ad una velocità minore del core: inizialmente alla metà (fino a 700 MHz), ma in seguito ai 2/5 (fino a 850 MHz) o anche a 1/3 (fino a 1 GHz) della velocità del core principalmente a causa dei costi e dei problemi di fornitura di una RAM di grosse dimensioni e dell'incapacità allora di integrare una grossa quantità di cache on-chip.
CPU: Duron
Processore di fascia economica presentato da AMD per la prima volta il 19 giugno 2000 per concorrere con i Celeron, processori di fascia economica della concorrente Intel.
I Duron non erano altro che degli Athlon Classic socket 462 (socket A) "limitati" in velocità e cache; in questo modo AMD prendeva due piccioni con una fava, infatti presentava dei processori di fascia economica che ampliavano le sue vendite e parallelamente riusciva a riutilizzare gli scarti di produzione dei processori di fascia superiore; infatti quando un Athlon non riusciva a reggere velocità operative soddisfacenti o aveva dei problemi ad una parte della cache non veniva buttato via ma semplicemente "rimarchiato" come Duron e limitato per andare ad una velocità che lo rendesse stabile. Con l'avvento dell'Athlon XP il Duron rimase come soluzione di fascia bassa senza cambiare nome. Nonostante il quantitativo di memoria cache di secondo livello (L2) inferiore all'Athlon, il Duron era un processore abbastanza veloce, solo poco più lento del fratello maggiore (specialmente nelle applicazioni che fanno un uso poco intensivo di cache L2).
Nel 2003, con l'uscita di produzione dell'Athlon XP, anche la linea produttiva dei Duron è stata interrotta, lasciando posto ai processori Sempron per la fascia bassa del mercato.
CPU: Sempron 64 (K8)
Le versioni successive del Sempron (Paris/Palermo socket 754) sono versioni depotenziate dell’Athlon 64 hanno solo 128 o 256 KB di L2-cache e alcune di queste non supportano istruzioni AMD64. A parte queste restrizioni, le nuove Sempron condividono molte funzionalità con l’Athlon 64, incluso il controllo di memoria integrato “on-die” e il supporto per l’infrastruttura HyperTransport.
Modelli
Paris (130 nm SOI)
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 256 K, fullspeed
* MMX, 3DNow!, SSE, SSE2
* Protezione esecuzione programmi (NX bit)
* Controller memoria integrato
* Socket 754, 800 MHz HyperTransport
* VCore: 1.4 V
* Prima versione: 28 luglio 2004
* Frequenza di clock: 1800 MHz (3100+)
Palermo (90 nm SOI)
* I modelli mobile sono Georgetown con 128K di L2 e Sonora con 256K di L2
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 128/256 K, fullspeed
* MMX, 3DNow!, SSE, SSE2
* SSE3 sugli stepping E3 ed E6
* AMD64 sullo stepping E6
* Cool'n'Quiet (3000+ e superiori)
* Protezione esecuzione programmi (NX bit)
* Controller memoria integrato
* Socket 754, 800 MHz HyperTransport
* VCore: 1.4 V
* Prima versione: Febbraio 2005
* Frequenza di clock: 1600 - 2000 MHz
o 128 K L2-Cache: 1600 - 2000 MHz 2600+, 3000+, 3300+
o 256 K L2-Cache: 1400 - 2000 MHz 2500+ (64bit), 2800+, 3100+, 3400+
Manila (90 nm SOI)
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 128/256 K, fullspeed
* MMX, 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX bit
* Controller memoria DDR2 integrato
* Socket AM2, 800 MHz HyperTransport
* VCore: 1.25/1.35/1.40 V (1.20/1.25 V per le versioni a risparmio energetico)
* Prima versione: 23 maggio 2006
* Frequenza di clock: 1600 - 2000 MHz
o 128 K L2-Cache: 2800+, 3200+, 3500+
o 256 K L2-Cache: 3000+, 3400+, 3600+
* Stepping: F2 (Part No.: *CN, *CW)
Sparta (65 nm SOI)
* L1-Cache: 64 + 64 KB (Dati + Instruzioni)
* L2-Cache: 256/512 KB, fullspeed
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX bit
* Memory Controller: integrato a 128-bit (Dual channel) per DDR2
* Socket AM2, 800 MHz HyperTransport
* VCore: 1.20/1.40 V
* Prima versione: 20 agosto 2007
* Frequenza di clock: 1900– 2300 MHz
o 256 KiB L2-Cache (Modello: Sempron LE-1100, LE-1150)
o 512 KiB L2-Cache (modello: Sempron LE-1200, LE-1250, LE-1300)
* Stepping: G1 (Part No.: *DE), G2 (Part No.: *DP)
CPU: Sempron (K7)
Le prime varianti (K7) erano basate sul Thoroughbred/Thorton Core (socket 462) dell’Athlon XP, con 256 KB di L2-cache e un FSB 333 (front side bus) da 166 MHz. La cpu Sempron 3000+, introdotta più tardi, è basata sul Core Barton (socket 462) e ha 512 KB di L2-cache.
Modelli
Thoroughbred B/Thorton (130 nm)
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 256 K, fullspeed
* MMX, 3DNow!, SSE
* Socket A (EV6)
* Front side bus: 166 MHz (FSB 333)
* VCore: 1.6 V
* Prima versione: 28 luglio 2004
* Frequenza di clock: 1500 MHz - 2000 MHz (2200+ to 2800+)
Barton (130 nm)
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 512 K, fullspeed
* MMX, 3DNow!, SSE
* Socket A (EV6)
* Front side bus: 166 MHz (FSB 333)
* VCore: 1.6 V
* Prima versione: 17 settembre 2004
* Frequenza di clock: 2000 MHz (3000+)
CPU: Mobile Pentium III
La famiglia di microprocessori Mobile Pentium III è basata su core Pentium III Coppermine e include molte caratteristiche presenti nelle CPU desktop stesso core.
Tutti i processori dispongono di 32 KB di cache di livello 1 e di 256 KB di Advanced Transfer Cache integrata sul die. Operano con un Front Side Bus a 100 MHz e includono il supporto per le istruzioni SSE, che sono state introdotte con i Pentium III core Katmai.
Queste CPU operano con tensioni di core leggermente inferiore a quella dei processori desktop Coppermine. Oltre ad abbassare la tensione di core le CPU Mobile Pentium III includono nuovi modi di risparmio energetico (modalità Quick start e Deep Sleep).
La maggior parte dei microprocessori di questa famiglia includono anche la tecnologia SpeedStep. Questa tecnologia permette alla CPU di passare alla modalità di risparmio energetico. In questa modalità il processore opera a più bassa frequenza e tensione di core, il che riduce notevolmente il consumo di energia.
Le CPU Mobile Pentium III sono state prodotte con frequenze di funzionamento da 400 Mhz a 1 Ghz.
CPU: Mobile Duron (Duron-M)
Il Mobile Duron è un chip a 32 bit, compatibile con l'architettura x86. Si tratta del primo processore per notebook con front-side bus a 200 MHz. E' partito con un processo produttivo da 0,18 micron. Essenzialmente si tratta di un Amd Duron, quindi (oltre al front-side bus) ne ha la cache da 192 kB complessivi, ed implementa 3Dnow! ed MMX. Il chip è però ottimizzato per funzionare a tensioni e consumi inferiori che ben si adattano ai portatili. La prima versione non implementava PowerNow!, il sistema di risparmio energetico di Amd aggiunto alla fine del 2001.
CPU: Socket 775
Il Socket 775 (chiamato anche Socket T o LGA 775) è il socket introdotto da Intel con le CPU Pentium 4 basate sul core Prescott di seconda generazione e poi utilizzato anche per la seconda serie di processori Celeron D, oltre che per i Pentium 4 Extreme Edition, i Pentium D, i Pentium Extreme Edition e i Core 2 Duo. Andò a soppiantare il Socket 478, utilizzato per i Pentium 4 Northwood e i primi Prescott, in quanto quest'ultimo era diventato inadeguato per garantire la stabilità del segnale necessario per gli ultimi Pentium 4 molto "voraci" di potenza.
Il termine LGA sta per Land Grid Array e sta ad indicare che i pin di contatto non sono più sul processore, ma direttamente sul socket. Invece il nome "Socket T" deriva dal processore Tejas, successore di Prescott poi cancellato per problemi di dissipazione termica. Il nuovo socket porta con sé anche un nuovo modo di collegare il dissipatore di calore tra la superficie della CPU e la motherboard. Nei socket precedenti il blocco dissipatore-ventola non era collegato direttamente alla scheda madre e di conseguenza tendeva a spostarsi durante il trasporto del pc. Adesso, invece il dissipatore è collegato mediante quattro punti di ancoraggio alla motherboard. Il nuovo design che prevedono i pin sul socket ha subito numerose critiche da parte degli assemblatori e dalla stampa specializzata i quali denunciavano la facile piegatura di uno dei pin anche dopo solo 3 o 4 inserimenti del processore, con la quasi sicura rottura del socket dopo 10-12 tentativi, con la conseguenza di dover cambiare tutta la scheda madre. Secondo i produttori Intel avrebbe introdotto questo nuovo metodo di connessione per far ricadere i problemi di rottura dei pin sui produttori di schede madri piuttosto che sulle proprie spalle, e non per problemi di segnale ad alte frequenze come menzionato dal colosso americano.
Il Socket LGA775 è destinato a essere sostituito dal Socket B (o Socket 1366, sempre di tipo LGA), che dovrà supportare i nuovi processori quad core Bloomfield, nella seconda metà del 2008.
CPU: Socket 478
Il Socket 478 è il socket introdotto da Intel con le CPU Pentium 4 basate sul core Northwood e poi utilizzato anche per la prima serie di processori Prescott, oltre che per i Celeron in commercio parallelamente ai "fratelli maggiori" e i primi Celeron D e Pentium 4 Extreme Edition. Andò a soppiantare il Socket 423 utilizzato per i primi Pentium 4 Willamette e dovette essere sostituito agli inizi del 2004 dal Socket 775 il quale era l'unico in grado di garantire la stabilità del segnale necessario per gli ultimi Pentium 4 molto "voraci" di potenza. Il suo successore è stato appunto il Socket 775.
CPU: Pentium 4
Il Pentium 4 è un microprocessore x86 di settima generazione prodotto da Intel, ed è il primo design originale di quest'ultima dai tempi del Pentium Pro, nel 1995. Il processore originale, chiamato Willamette, fu lanciato il 20 novembre del 2000 con frequenze di 1,4 GHz e 1,5 GHz.
La nuova architettura
A partire dal Pentium Pro, si erano succeduti processori basati sull'architettura "P6", con marginali miglioramenti (il Pentium II, il Pentium III, ed i vari Celeron); il Pentium 4 invece si basa sulla nuova architettura NetBurst. Inoltre fu introdotto un velocissimo FSB a 400 MHz, formato in realtà da quattro bus a 100 MHz; tuttavia la larghezza di banda era pari a quattro volte quelle di un bus a 100 MHz, e fu così considerato come un unico bus a 400 MHz (il competitore più veloce non andava oltre i 133 MHz effettivi).
Caratteristiche principali delle varie evoluzioni del Pentium 4
Willamette
Il primo Pentium 4 aveva core Willamette ed operava ad una frequenza di 1,5 GHz. Inizialmente la sua architettura lo rendeva più lento dei propri antagonisti, Pentium III ed Athlon, ma poi l'enorme scalabilità gli consentì di arrivare in meno di una anno alla barriera "storica" dei 2 GHz, soglia a cui dovette cedere il passo al suo successore Northwood.
Northwood
Per abbattere la barriera dei 2 GHz, arrivò Northwood, i cui miglioramenti consistevano in un ampliamento della memoria cache L2, che passava da 256 KB a 512 KB, e il passaggio ad un nuovo processo di produzione a 130 nm. Cambiò anche il socket che divenne il 478, e col tempo arrivarono anche aggiornamenti alla frequenza di BUS che passò dagli iniziali 400 MHz, a 533 Mhz e poi addirittura a 800 MHz. Dal modello a 3,06 GHz (l'ultimo a 533 MHz di bus) venne introdotta anche la tecnologia Hyper-Threading che venne estesa a tutta l'ultima gamma con bus a 800 Mhz da 2,4 GHz fino all'ultimo Northwood arrivato sul mercato a 3,4 GHz.
Extreme Edition
Nel settembre del 2003 fu annunciato all'Intel Developer Forum il Pentium 4 Extreme Edition (P4EE), poco più di una settimana prima del lancio dell'Athlon 64 e dell'Athlon 64 FX (anche se la sua commercializzazione, per la verità molto scarsa, iniziò solo il 3 novembre). Il design rimaneva pressoché invariato rispetto al Northwood (per farlo funzionare sulle stesse schede madri), ma possedeva ulteriori 2 MB di cache L3 ereditati dal progetto dello Xeon Gallatin. Un anno più tardi, il 15 novembre 2004 fu aumentata la velocità di bus da 800 MHz a 1066 MHz, con un piccolo miglioramento delle prestazioni, ma fu rilasciato solo un chip che utilizzava tale frequenza di bus, il modello a 3,46 GHz. Successivamente anche il Pentium 4 Extreme Edition passò al core Prescott. Il nuovo EE a 3,73 GHz aveva le stesse caratteristiche di un Prescott della serie 6x0, ma con un bus a 1066 MHz.
Prescott
Il 2 febbraio 2004 Intel lanciò un nuovo core, chiamato Prescott. Questo era prodotto con un processo a 90 nm, mai usato prima, ed era una revisione profonda del processore, tanto che alcuni si stupirono del fatto che non fu chiamato "Pentium 5". Le sue caratteristiche dovevano consentirgli di ricominciare la "corsa ai GHz", ma non fu propriamente così; essa effettivamente ripartì ma si arresto velocemente a 3,8 GHz senza nemmeno raggiungere la soglia "psicologica" dei 4 GHz originariamente previsti. Considerando che Intel prevedeva di poter portare il Pentium 4 fino a 10 GHz, questo resta l'insuccesso più pubblicizzato, se non più grave, nella storia del marchio. Intel ha rilasciato il 21 febbraio 2005 un nuovo processore Prescott, chiamato "6xx", con tecnologie EM64T, XD-bit e SpeedStep oltre ad una cache L2 di 2 MB. Il vantaggio di quest'ultima è tuttavia pressoché annichilito dall'alta latenza di questa e dalla doppia dimensione delle parole in modalità EM64T: risulta quindi un tentativo di mantenere le performance anche in modalità 64 bit.
Cedar Mill
Ad inizio 2006 è stato rilasciato il nuovo core Cedar Mill, un Prescott costruito con processo produttivo a 65 nm. L'architettura è la stessa di Prescott, e anche le tecnologie implementate sono le stesse presenti nelle ultime evoluzoni del predecessore. Monta una pipeline a 31 livelli (come Prescott) e, sempre come Prescott, ha 2MiB di cache L2. La gamma di frequenze va da 2.8 GHz a 3.8 GHz. Cedar Mill risolve i problemi di temperatura del predecessore con una tolleranza fino a 86 W e implementa le nuove tecnologie di virtualizzazione Vanderpool.
CPU: Mobile Athlon XP (Athlon XP-M)
I Mobile Athlon XP (Athlon XP M) sono dei processori costruiti da AMD apposta per essere utilizzati su dei computer portatili. Sono identici ai normali Athlon XP a parte per il voltaggio minore, che serve a garantire fra l'altro una maggior durata delle batterie dei portatili e una minor dissipazione termica, punto dolente dei sistemi portatili, e l'assenza di un multiplier lock. Quest'ultima mossa li rende in grado di gestire dinamicamente il moltiplicatore della CPU via software per fornire velocità maggiori e frequenze più alte in caso di necessità e di rallentare a prestazioni e consumi minori nei periodi di minore domanda da parte del sistema per aumentare l'autonomia.
Varianti
L'Athlon XP M rimpiazzò il precedente Mobile Athlon 4. L'unica differenza fra i due era che il Mobile Athlon 4 si basava sul vecchio core Palomino (rinominato Corvette in questa versione) mentre l'Athlon XP M usa, oltre al core Palomino, i nuovi core Thoroughbred e Barton.
Naturalmente tutte le varianti di questa CPU supportano la tecnologia PowerNow che serve appunto a ridurre la velocità della CPU quando il computer ha un minore carico di lavoro similmente alla tecnologia Intel SpeedStep della concorrenza. Alcuni Athlon XP M specifici per usi molto miniaturizzati e a bassa potenza (detti anche LowVoltage) sono stati prodotti anche con il Socket package Micro PGA piuttosto che lo standard Socket A; queste versioni dissipavano appena 25 Watt con un vCore di appena 1,25 Volt.
Gli Athlon XP M divennero molto popolari sui computer desktop per le loro capacità di overclock e underclock all'inizio del 2004, in parte perché i loro moltiplicatori erano sbloccati e quindi la pratica dell'OC risultava molto fruttuosa. Gli Athlon XP M sono strutturalmente identici alle versioni desktop ma sono scelti per la loro capacità di operare a voltaggi molto minori al normale e quindi, dal momento che sono così efficienti con un basso voltaggio, rispondono estremamente bene all'aumento del vCore del processore guadagnando molto di più dei cugini desktop.
CPU: Athlon 64
L'Athlon 64 (nomi in codice "ClawHammer", "Newcastle", "Winchester", "Venice", "San Diego", "Orleans" e "Lima"), prodotto da AMD, è stato il primo processore desktop con supporto 64 bit della famiglia x86 (altri processori a 64 bit sono apparsi sul mercato in precedenza, da parte di Sun, Digital, Mips, IBM, anche se per lo più riservati al mercato workstation) ed è stato presentato al pubblico il 23 settembre 2003. È stato il primo processore della serie K8 per computer desktop e portatili.
Questo processore appartiene ad una famiglia di cui sono stati prodotti tre varianti: l'Athlon 64, l'Athlon 64 X2 (nomi in codice "Manchester", "Toledo" e "Windsor") e l'Athlon 64 FX. Tutte e tre le varianti, grazie alla tecnologia AMD64, implementano il supporto 64, 32 e 16 bit.
Importante nuova implementazione dell'Athlon 64 è il controller di memoria (chiamato generalmente col suo nome inglese, memory controller) integrato. Questo componente, di solito presente nel Northbridge, serve a mettere in comunicazione la CPU con la memoria. L'implementazione nel die del processore di questo componente fa sì che i segnali non debbano più percorrere l'FSB per arrivare al Northbridge e poi da lì andare alle memorie e viceversa, ma fa in modo che vi sia un dialogo diretto con la memoria. Inoltre, in questo modo, il memory controller funziona alla stessa frequenza (clock) del processore guadagnando così in termini di prestazioni. Questa implementazione, in sostanza, abbassa di molto la latenza (tempo di risposta) delle memorie guadagnando molto in termini di prestazioni.
Un'altra importante tecnologia implementata nell'Athlon 64 è il Cool 'n' Quiet, derivato dal precedente PowerNow! per CPU mobile e similare allo SpeedStep delle CPU mobile di Intel. Grazie a questa quando il processore non usa la sua massima potenza perché sta eseguendo solo pochi programmi in background il clock ed il voltaggio del processore stesso vengono abbassati. Questo fa sì che si riduca la quantità di corrente utilizzata ed il calore prodotto, passando da un TDP (Thermal dissipation envelope) dichiarato da AMD di 89 watt ad uno di appena 32 o 22 Watt (diminuendo il clock rispettivamente di 800 e 1000 Mhz).
Di nuova introduzione sono i core Orleans e Lima, entrambi su socket AM2, nei quali sono state apportati miglioramenti riguardo il controller della RAM (adesso di tipo DDR2), e un miglior modulo di risparmio energetico.
Le CPU Athlon 64 sono state prodotte con processo produttivo a 130 e 90 nanometri.
Tutti i processori montati su Socket 754 hanno il controller della memoria che supporta le DDR singolo canale (non in dual-channel).
Tabella riassuntiva processori presentati
Clawhammer (130 nm SOI)
* CPU-Stepping: C0, CG
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 1024 K, a piena velocità
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, AMD64, Cool'n'Quiet, NX Bit (solo CG)
* Socket 754, 800 MHz HyperTransport (HT800)
* Socket 939, 1000 MHz HyperTransport (HT1000)
* VCore: 1.50 V
* Consumo elettrico: 89 Watt max
* Prima versione: 23 settembre, 2003
* Frequenze di clock: 2000 - 2600 MHz
Newcastle (130 nm SOI)
(Clawhammer-512, ovvero un Clawhammer con cache L2 dimezzata)
* CPU-Stepping: CG
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 512 K, a piena velocità
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, AMD64, Cool'n'Quiet, NX Bit
* Socket 754, 800 MHz HyperTransport (HT800)
* Socket 939, 1000 MHz HyperTransport (HT1000)
* VCore: 1.50 V
* Consumo elettrico: 89 Watt max
* Prima versione: 2004
* Frequenze di clock: 1800 - 2400 MHz
Winchester (90 nm SOI)
* CPU-Stepping: D0
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 512 K, a piena velocità
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, AMD64, Cool'n'Quiet, NX Bit
* Socket 939, 1000 MHz HyperTransport (HT1000)
* VCore: 1.40 V
* Consumo elettrico: 67 Watt max
* Prima versione: 2004
* Frequenze di clock: 1800 - 2200 MHz
Venice (90 nm SOI)
* CPU-Stepping: E3, E6
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 512 K, a piena velocità
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX Bit
* Socket 754, 800 MHz HyperTransport (HT800)
* Socket 939, 1000 MHz HyperTransport (HT1000)
* VCore: Da 1.35 V a 1.40 V
* Consumo elettrico: 67 Watt max
* Prima versione: 4 aprile, 2005
* Frequenze di clock: 1800 - 2400 MHz
San Diego (90 nm SOI)
* CPU-Stepping: E4, E6
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 1024 K, a piena velocità
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX Bit
* Socket 939, 1000 MHz HyperTransport (HT1000)
* VCore: Da 1.35 V a 1.40 V
* Consumo elettrico: 89 Watt max
* Prima versione: 15 aprile, 2005
* Frequenze di clock: 2200 - 2600 MHz
Orleans (90 nm SOI)
* CPU-Stepping: F2, F3
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 512 K, a piena velocità
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX Bit, AMD Virtualization
* Socket AM2, 1000 MHz HyperTransport (HT1000)
* VCore: Da 1.35 V a 1.40 V
* Consumo elettrico: 62 Watt max
* Prima versione: 23 maggio, 2006
* Frequenze di clock: 1800 - 2600 MHz
Lima (65 nm SOI)
* CPU-Stepping: G1
* L1-Cache: 64 + 64 K (Dati + Istruzioni)
* L2-Cache: 512 K, a piena velocità
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX-Bit, AMD Virtualization
* Socket AM2, 1000 MHz HyperTransport (HT1000)
* VCore: 1.25/1.35/1.40V
* Consumo elettrico: 45 Watt max
* Prima versione: 20 febbraio, 2007
* Frequenze di clock: 2000 - 2400 MHz
CPU: Socket 754
Il Socket 754 fu il socket introdotto da AMD con le CPU Athlon 64 di fascia bassa e per i Sempron dal modello 2600+ in poi, a settembre 2003. È stato il successore del Socket A usato per gli Athlon XP, e si affiancava al Socket 939 per gli Athlon 64 FX di seconda generazione e gli Athlon 64 X2, e al Socket 940 utilizzato sia dagii Opteron sia dai primi Athlon 64 FX. A differenza del Socket 939 usava un BUS HyperTransport a 800 MHz e supportava solo un controller memoria di tipo single channel.
Il suo successore, che ha rimpiazzato anche i socket 939 e 940, è il Socket AM2.
CPU: Socket 939
Il Socket 939 è il socket introdotto da AMD con le CPU Athlon 64, Athlon 64 FX e Athlon 64 X2 a inizio 2004. È stato il successore del Socket A usato per gli Athlon XP, e si affianca al Socket 754 per gli Athlon 64 di fascia bassa, e al Socket 940 utilizzato sia dai processori Opteron sia dai primi Athlon 64 FX. A differenza del Socket 775 introdotto da Intel, il Socket 939 non supporta memoria RAM DDR2 ma introduce invece per gli Athlon 64 FX la possibilità di utilizzare memoria "Un-Registered" (ovvero non ECC) che è utile soprattutto in ambito server ma che introduce maggiore latenza nell'accesso.
È stato sostituito dal Socket AM2 nei primi mesi del 2006.
CPU: Athlon 64 FX
L'Athlon 64 FX è un microprocessore facente parte della famiglia Athlon 64, specificatamente costruito per le esigenze dei gamers estremi. I modelli presentati fino ad oggi sono stati: il primo processore della famiglia fu il processore athlon 64 fx 51 a 2,2 ghz su socket 940; successivamente ci fu l'fx 53, e l'fx 55. quest'ultimo su socket 939 alla frequenza di 2600 mhz; questo fu per molto tempo il processore più potente della gamma dei processori in commercio; insieme al sucessivo fx57 sempre su socket 939 e alla frequenza di 2.8 ghz, fino all'introduzione dei processori dual core, e tramontarono definitivamente con i core 2 intel. Finita l'era dei single core, AMD puntò sul processore Athlon 64 FX60, dual core a 2.6 ghz; fu probabilemente l'ultimo grande processore amd; con l'entrata in gioco dei core 2, questo processore, già di nicchia precedentemente, è caduto in disuso, l'ultimo modello è stato l'amd athlon 64 fx72
Nel gennaio 2006 è stato presentato l' FX-60 su socket 939 a 2,6 GHz, il primo Athlon 64 FX dotato di architettura dual core.
Nel mese di maggio 2006 è stato presentato l' FX-62 su socket AM2, anch'esso dual core con una frequenza di 2.8GHz ed una cache L2 di 2x1MB.
Caratteristica di questa famiglia di microprocessori è quella di avere il moltiplicatore di frequenza sbloccato.
Upgrade della ram in un desktop
1) Spegnete il Pc, scollegate il cavo di alimentazione, e aprite il telaio (per le istruzioni potete consultare la documentazione del vostro Pc, o accedere al sito Internet del produttore). Scaricate il braccialetto antistatico attaccandolo a un oggetto metallico, tipo il telaio del Pc, e mettetelo al polso. Se non disponete di un braccialetto antistatico toccate con le mani il telaio del PC.
2) Localizzate gli zoccoli per la memoria che in certi casi possono essere nascosti dal disco fisso e dai cavi di alimentazione.
3) Se sostituite la Ram, premete le linguette alle estremità del modulo di memoria e disinseritela.
4) Allineate la Ram con le tacche presenti nello slot e inserite il modulo fino a sentire i click di ciascuna linguetta. Se non sentite i click, rimuovete la scheda, giratela e riprovate. Se state sostituendo più di un modulo, ripetete il processo.
5) Se state installando Rdram, assicuratevi di utilizzare i banchi corretti (di solito indicati con A e B). Inserite negli eventuali zoccoli vuoti i moduli di continuità, che occupano praticamente lo spazio di un modulo di memoria nelle configurazioni Rdram.
6) Inserite il cavo di alimentazione e accendete il Pc: se il sistema supera il test relativo alla memoria durante il Boot potete chiudere il telaio. Se il sistema non riesce a partire, spegnete il Pc, staccatelo dalla rete elettrica e provate a rimuovere la memoria per poi ripetere la procedura di installazione.
Aggiornare la CPU
Per verificare quale tipo di processore / scheda madre sono installati nel vostro sistema potete utilizzare l’utility freeware Cpu-Z, scaricabile gratuitamente all’indirizzo www.cpuid.com. Prima di aggiornare la Cpu è necessario determinare quali modelli sono compatibili con la scheda madre verificando dal sito del produttore della mo.bo. i modelli di processori supportati da quest’ultima. Una fonte di informazioni aggiornata è anche il sito www.cpu-upgrade.com. Qualora fosse necessario l’aggiornamento del bios per garantire la compatibilità con la nuova Cpu è necessario procedere all’aggiornamento mentre nel sistema è presente la vecchia Cpu; installando una Cpu non supportata dal software bios il sistema potrebbe infatti non avviarsi. Inoltre, prima di procedere all’acquisto del nuovo processore è importante verificare il consumo energetico e, qualora fosse molto più alto di quello della Cpu da sostituire, valutare l’acquisto di un nuovo dissipatore più efficiente.
Intel Socket 478
Se disponete di una piattaforma Intel con socket 478 dovete per prima cosa verificare la frequenza di bus supportata dal chipset della scheda madre. I processori Intel Pentium 4 e Celeron su questo socket sono disponibili con frequenze di bus a 400, 533 e 800 MHz, mentre la massima frequenza operativa disponibile è di 3,4 GHz per il modello Extreme Edition. Se il vostro processore è di classe Celeron allora il consiglio è di passare a un Pentium 4 che sarà in grado di garantire un netto miglioramento delle prestazioni, anche senza investire nei modelli di frequenza più alta. Se disponete già di una Cpu Pentium 4 verificate se quella in vostro possesso è con core Northwood oppure Prescott. Se ricadete nel primo caso potrete aggiornare il sistema con una dotata del nuovo core e di una maggiore frequenza operativaIntel Socket 775
Il Socket 775 (chiamato anche Socket T o LGA 775) è il socket introdotto da Intel con le CPU Pentium 4 basate sul core Prescott di seconda generazione e poi utilizzato anche per tutte le successive CPU basate sull'architettura NetBurst del Pentium 4; nello specifico esse sono la seconda serie dei processori Celeron D, i Pentium 4 Extreme Edition, i Pentium D e i Pentium Extreme Edition. Successivamente, con il passaggio da parte di Intel dall'architettura NetBurst alla nuova Intel Core Microarchitecture, il socket è stato utilizzato anche per i processori Core 2 Duo, Core 2 Quad, Core 2 Extreme, Pentium Dual Core, Celeron (serie xxx) e Celeron Dual Core.AMD Socket A (Socket 462)
Il Socket 462, conosciuto anche come Socket A, è il socket introdotto da AMD con le CPU Athlon Classic di seconda generazione, e poi utilizzato fino ai processori Athlon XP, oltre che per gli Athlon MP per i server, e gli ultimi Duron e Sempron. Può ospitare processori da 600 MHz (Duron) fino a 2,33 GHz (Athlon XP 3200+) supportando BUS di 100 MHz, 133 MHz, 166 MHz e 200 MHz.AMD Athlon 64 (Socket 754, Socket 939, Socket 940)
Se disponete di una piattaforma AMD Athlon 64 come prima cosa dovete verificare la tipologia di socket di cui disponete: 754 per processori con controller di memoria integrato ad un solo canale, oppure 939 per quelli con doppio canale di memoria.Se disponete di una piattaforma con socket 754 la scelta della Cpu è limitata ai core Clawhammer oppure Newcastle. Se disponete di una piattaforma con socket 939 allora le possibilità di aggiornamento sono molto ampie: Athlon 64, Athlon 64 X2 e Athlon 64 FX.
Se avete acquistato una delle piattaforme con socket 940 e processore Athlon 64 FX le cose si complicano: AMD ha infatti abbandonato questo socket per le piattaforme desktop, limitandone l’utilizzo al settore workstation e server. Al momento, su questo socket, sono disponibili solo processori Opteron; se disponete di una tale piattaforma avete anche memoria Ddr di tipo registered.
Upgrade della ram in un notebook
I computer portatili utilizzano memorie in formato Sodimm (Small Outline Dimm Modules). Possono essere di tipo Sdram, per i computer più vecchi, oppure Ddr e Ddr-2. Soprattutto per il primo caso esistono alcuni problemi di compatibilità. Diversi notebook Toshiba e IBM, ad esempio, utilizzavano dei moduli Sdram ad hoc ed è bene acquistare quelli forniti direttamente dal produttore e specifici per il proprio modello. Nel caso dei notebook con memoria Ddr o Ddr-2 la situazione è molto più rosea ed esistono minori incompatibilità.
La prima cosa da fare è identificare il tipo di memoria del proprio notebook e il numero di slot disponibili. A tale scopo si può utilizzare l’utility Cpu-Z (freeware). Se il notebook dispone di uno slot Sodimm libero, si potrà aggiungere un modulo dello stesso tipo e della stessa velocità, altrimenti sarà necessario rimuovere quello esistente. Un altro sistema è consultare i siti web specializzati e scoprire quindi che tipo di memoria utilizza. In entrambi i casi, è necessario far seguire un’ispezione visiva per avere una conferma oggettiva di cosa c’è all’interno del proprio portatile.
Per accedere agli slot di solito è sufficiente rimuovere uno sportellino in plastica sul fondo del notebook, tenuto in posizione da alcune viti. Alcuni hanno l’alloggiamento sotto la tastiera, in questo caso l’operazione di smontaggio è più complicata. Solitamente sul fondo del telaio sono indicate quali sono le viti che bloccano la tastiera; se non è il vostro caso, consigliamo di rivolgersi a un centro assistenza.
Una volta individuato il vano delle memorie, togliamo le viti e rimuoviamo lo sportellino. Se è necessario rimuovere un modulo preesistente, allarghiamo verso l’esterno le clip metalliche di fissaggio poste ai lati del modulo. Prima di procedere a qualsiasi operazione di smontaggio è bene rimuovere la batteria del portatile.
Il modulo va inserito con un’angolazione di 45 gradi, allineando la tacca di riferimento con quella presente sullo zoccolo. Bisogna spingere delicatamente il modulo in profondità fino a incontrare resistenza. In caso di difficoltà o dubbi, evitare di usare troppa forza. Provare invece a variare leggermente l’angolo di inserimento.
Questa è la posizione corretta: il modulo è alla giusta angolazione, allineato allo zoccolo e tutti i contatti in rame sono penetrati uniformemente. Nel notebook in figura esistono due zoccoli Sodimm: in questo caso va controllato quale è il primario e quale il secondario e agire di conseguenza.
Con una leggera pressione dal lato opposto a quello dei contatti portare il modulo in posizione orizzontale, fino a che i due fermi in metallo lo blocchino da ambo i lati. Se ci si accorge che l’inserimento non è uniforme, che alcuni contatti in rame rimangono scoperti o che i due fermi non corrispondono alle tacche presenti sul modulo, risollevare il modulo e ripetere l’operazione. Se tutto è andato bene, si può richiudere lo sportellino: l’operazione è terminata.
La prima cosa da fare è identificare il tipo di memoria del proprio notebook e il numero di slot disponibili. A tale scopo si può utilizzare l’utility Cpu-Z (freeware). Se il notebook dispone di uno slot Sodimm libero, si potrà aggiungere un modulo dello stesso tipo e della stessa velocità, altrimenti sarà necessario rimuovere quello esistente. Un altro sistema è consultare i siti web specializzati e scoprire quindi che tipo di memoria utilizza. In entrambi i casi, è necessario far seguire un’ispezione visiva per avere una conferma oggettiva di cosa c’è all’interno del proprio portatile.
Per accedere agli slot di solito è sufficiente rimuovere uno sportellino in plastica sul fondo del notebook, tenuto in posizione da alcune viti. Alcuni hanno l’alloggiamento sotto la tastiera, in questo caso l’operazione di smontaggio è più complicata. Solitamente sul fondo del telaio sono indicate quali sono le viti che bloccano la tastiera; se non è il vostro caso, consigliamo di rivolgersi a un centro assistenza.
Una volta individuato il vano delle memorie, togliamo le viti e rimuoviamo lo sportellino. Se è necessario rimuovere un modulo preesistente, allarghiamo verso l’esterno le clip metalliche di fissaggio poste ai lati del modulo. Prima di procedere a qualsiasi operazione di smontaggio è bene rimuovere la batteria del portatile.
Il modulo va inserito con un’angolazione di 45 gradi, allineando la tacca di riferimento con quella presente sullo zoccolo. Bisogna spingere delicatamente il modulo in profondità fino a incontrare resistenza. In caso di difficoltà o dubbi, evitare di usare troppa forza. Provare invece a variare leggermente l’angolo di inserimento.
Questa è la posizione corretta: il modulo è alla giusta angolazione, allineato allo zoccolo e tutti i contatti in rame sono penetrati uniformemente. Nel notebook in figura esistono due zoccoli Sodimm: in questo caso va controllato quale è il primario e quale il secondario e agire di conseguenza.
Con una leggera pressione dal lato opposto a quello dei contatti portare il modulo in posizione orizzontale, fino a che i due fermi in metallo lo blocchino da ambo i lati. Se ci si accorge che l’inserimento non è uniforme, che alcuni contatti in rame rimangono scoperti o che i due fermi non corrispondono alle tacche presenti sul modulo, risollevare il modulo e ripetere l’operazione. Se tutto è andato bene, si può richiudere lo sportellino: l’operazione è terminata.
Le memorie MicroDIMM
MicroDIMM (Micro Dual In-Line Memory Module) - Più piccole delle SODIMM, le MicroDIMM sono usate principalmente nei sistemi portatili (notebook, laptop, netbook).
Le MicroDimm sono disponibili in formato SDRAM da 144 pin, DDR da 172 pin, DDR2 da 172 o 214 pin e DDR3 da 214 pin.
Le MicroDimm sono disponibili in formato SDRAM da 144 pin, DDR da 172 pin, DDR2 da 172 o 214 pin e DDR3 da 214 pin.
MicroDimm SDRAM 144 pin
MicroDimm DDR o DDR2 172 pin
MicroDimm DDR2 o DDR3 214 pin
CPU: Celeron D
Il termine Celeron D identifica le particolari versioni di processore Intel Celeron, progettate a partire dal design della CPU Pentium 4 basata su core Prescott e, successivamente, core Cedar Mill.
Per distinguere i nuovi Celeron da tutti quelli basati sulle generazioni precedenti Intel ha appunto deciso di aggiungere il suffisso "D".
Inizialmente il Celeron D era basato su un unico core, conosciuto come Prescott-V, che era in sostanza un core Prescott, con cache L2 ridotta e BUS a 533 MHz, pur mantenendo, almeno nell'ultima revisione, il supporto alle istruzioni a 64 bit, EM64T. L'evoluzione del core Prescott-V è stata Cedar Mill che è alla base anche dell'evoluzione di Prescott per i Pentium 4.
Varie evoluzioni del Celeron D
Prescott-V
Il primo processore Celeron D ha nome in codice Prescott-V (Prescott-Value). Come il nome lascia intuire si tratta di una versione ridotta del core Prescott già usato per il Pentium 4; la cache L2 è di 256 KB (contro 1024), la frequenza di FSB è di 533 MHz (contro 800), e mancano del tutto le tecnologie Hyper-Threading e SpeedStep.Cedar Mill
Si tratta dell'evoluzione del core Prescott per i Pentium 4 che però è alla base anche di alcune versioni di Celeron D. Si tratta della prima CPU per il settore desktop costruita a 65 nm da parte di Intel, ma non introduce significative innovazioni rispetto al predecessore a parte una certa propensione all'overcloccabilità.CPU: Pentium III
Il Pentium III è un processore x86 prodotto da Intel, e fu lanciato il 26 febbraio 1999. Le prime versioni erano molto simili ai primi Pentium II: la maggiore differenza era il supporto delle istruzioni SSE e l'introduzione, nelle prime versioni, di un numero di serie unico per ogni processore. Tale caratteristica venne rimossa poi nei modelli successivi a causa delle proteste del pubblico. Come anche per il Pentium II, esisteva una versione minore chiamata Celeron e una per il mercato server chiamata Xeon.
Evoluzioni del Pentium III
Katmai
Il suo design era fortemente basato su quella di una CPU Pentium II, e infatti continuò ad utilizzare lo Slot 1 per connettersi alla Motherboard. Le frequenze iniziali furono di 450 MHz e 500 MHz con una cache L2 saldata direttamente sulla SECC e operante a metà della frequenza di clock del processore, in quantitativo di 512 Kb (caratteristiche comuni anche al Pentium II).
Derivando dal Pentium II offriva anch'esso il supporto MMX ma la più evidente variazione rispetto al proprio predecessore fu l'introduzione di 70 nuove istruzioni, definite inizialmente KNI (Katmai New Instruction) e poi rinominate nelle più famose SSE che velocizzavano le applicazioni in virgola mobile, 3D, video e audio. La disponibilità di queste CPU iniziò nel primo trimestre del 1999.
Coppermine
Il processo produttivo, per la prima volta, era quello a 180 nm che consentiva rispetto al precedente da 250 nm una notevole riduzione dei consumi e della temperatura d'esercizio oltre a migliorare la resa produttiva per ogni singolo wafer riducendo la superficie di ogni singolo "die" a soli 106 mm².
Il BUS invece era presente in due varianti, a 100 MHz per i primi esemplari della serie, e a 133 MHz per i successivi. La cache L2 invece diminuiva a 256 KB e il socket era il nuovo 370 (ad onor del vero sono state prodotte anche delle partite di processori con core Coppermine in architettura Slot 1). Con Coppermine quindi, Intel abbandonò la soluzione in Slot per collegare il processore alla motherboard grazie anche al nuovo processo produttivo che consentiva di implementare tutta la cache all'interno del "die" del processore senza più la necessità della SECC (la schedina su cui era saldato il core della CPU e i chip di cache, la quale poi si inseriva nello Slot 1), con la conseguenza che la minor quantità veniva compensata dalla minor latenza d'accesso.
Inoltre, Intel era ormai stata messa sotto pressione dalla valida concorrenza di AMD col suo Athlon Classic, e quindi aveva riprogettato il chip internamente, e rimediato agli ormai noti stalli nella pipeline. Il risultato fu un miglioramento del 30% nell'esecuzione delle istruzioni.
Derivando da Katmai, anche Coppermine offriva pieno supporto alle istruzioni MMX ed SSE, senza però introdurre nessuna tecnologia innovativa.
Per differenziare i nuovi modelli da quelli precedenti, Intel decise di aggiungere dei suffissi ai nomi, "E" nel caso della prima generazione di Coppermine, e "EB" per quelli dal BUS a 133 MHz. La "E" quindi identificava solo i processori a 180 nm.
Tualatin
Tualatin è il nome in codice della terza generazione del processore Intel Pentium III. È stata l'evoluzione a 130 nm del core Coppermine ed è stato presentato alla fine del 2000, per poi essere abbandonato dopo poco più di un anno di commercializzazione. Questo scelta è stata dettata dal fatto che a parità di clock, il Pentium III Tualatin, era più veloce del nuovo Pentium 4, che doveva rappresentare il "cavallo di battaglia" da parte di Intel.
Come detto prima si tratta sostanzialmente di un core Coppermine, costruito a 130 nm (contro gli originali 180 nm del predecessore). Questo nuovo processo produttivo ha consentito ad Intel, prima di tutto, di migliorare la resa produttiva, potendo costruire più chip per ogni singolo wafer, e in secondo luogo di aumentare il clock arrivato nelle ultime versioni fino a 1400 MHz, ovvero pari alla frequenza d'introduzione del primo Pentium 4 Willamette. Inoltre, con l'arrivo dei cosiddetti Pentium III-S, Intel ha raddoppiato la dotazione di cache L2, portandola a 512 KB. Ultimo vantaggio, derivato dal nuovo processo produttivo, la temperatura di esercizio, decisamente più bassa, rispetto al Coppermine. Con Tualatin, essa era di circa 70° contro i quasi 80° della generazione precedente. Il BUS rimaneva invece quello a 133 MHz e il socket il 370.
Rispetto a Coppermine, Tualatin non introdusse nessuna tecnologia innovativa, quindi vi ritroviamo il supporto alle istruzioni MMX ed SSE. Le SSE2 infatti, furono implementate solo nel Pentium 4.
Il core Tualatin venne utilizzato da Intel, anche come base per l'evoluzione a 130 nm della CPU Celeron. In questa evoluzione il Celeron non era molto diverso dal Pentium III da cui derivava, l'unica differenza era infatti costituita dal BUS che funzionava a 100 MHz. Ovviamente se si vuole fare il confronto anche con i Pentium III-S, bisogna notare anche la differenza nella quantità di cache, rimasta invariata a 256 KB nei Celeron.
CPU: Athlon XP
L'Athlon XP è un processore costruito da AMD nel 2001 per sostituire il predecessore Athlon Classic e cercare di riprendere la vetta del mercato. Il suffisso "XP" ufficialmente significa eXtreme Performance, ma probabilmente indicava soprattutto il voler apparire particolarmente indicato per il sistema operativo Microsoft "Windows XP", allora prossimo all'uscita.
In termini di prestazioni, l'Athlon core Thunderbird aveva facilmente oscurato il rivale Pentium III, e i primi Pentium 4, molto in ritardo sulla tabella di marcia, erano appena usciti ed avevano prestazioni molto deludenti. Ad aprile 2001 oramai la situazione era cambiata, il P4 1.7 GHz diede avviso che l'Athlon Thunderbird non avrebbe potuto mantenere la leadership delle prestazioni per molto, e i problemi di calore e di consumo del design del Thunderbird indicavano che non era possibile portarlo oltre i 1400 MHz, infatti anche a quella velocità scaldava comunque troppo.
Palomino
AMD rilasciò la prima versione dell'Athlon XP (considerata da molti anche come la terza versione dell'Athlon Classic) core Palomino il 14 maggio 2001. Questa versione, la prima a supportare le SSE già integrate nel Pentium III come anche il 3DNow! Professional della stessa AMD, fu inizialmente venduta a velocità comprese tra i 1333 e 1733 MHz. I maggiori cambiamenti furono l'ottimizzazione del core che garantì prestazioni superiori del 10% rispetto ad un Athlon Thunderbird dalla stessa frequenza di clock e, soprattutto, la riduzione del consumo elettrico e quindi delle temperature a cui operava la CPU. Quest'ultima mossa permise ad AMD di riuscire ad aumentare considerevolmente il limite massimo di clock a cui poteva spingere un proprio processore per riuscire a competere con la concorrenza.
Il "Palomino" fu inizialmente rilasciato solo in versione portatile, chiamata Mobile Athlon 4 (core Corvette), perché il minore consumo energetico lo rendeva un buon processore per questo utilizzo a basse frequenze. Il nome deriva dal fatto che questo era il quarto processore AMD ad essere chiamato Athlon (dopo il K7 originale, il K75, e il Thunderbird), ma molti notarono che il nome era piuttosto un riferimento all'allora nuovo Pentium 4. L'Athlon XP per i desktop seguì in ottobre.
L'Athlon XP fu commercializzato con un sistema di PR rating, che comparava le sue prestazioni con quelle dell'Athlon Thunderbird. Dato che l'IPC (istruzioni per ciclo di clock) dell'Athlon XP era molto maggiore di quello del Pentium 4 (e circa il 10% in più del Thunderbird) esso è più efficiente e dà gli stessi risultati ad una velocità minore, e prestazioni maggiori alla stessa velocità, quindi in uno scontro puramente pubblicitario sui Ghz (sulla quale Intel puntava in quegli anni) avrebbe perso contro la concorrente anche se magari, in sostanza, l'Athlon sarebbe stato più veloce.
Thoroughbred
La quarta generazione di Athlon, il core Thoroughbred, fu rilasciato il 10 giugno 2002 ad una velocità di 1.8 GHz o anche “2200+” secondo il sistema del PR rating. Due nuovi Athlon XP, il “2400+” (2000 MHz) e il “2600+” (2083 MHz o 2133 MHz a seconda della velocità 100/133 MHz del Front Side Bus) furono annunciati il 21 agosto ed immessi sul mercato; furono annunciate anche le versioni “2700+” e “2800+” del core Thoroughbred ma furono diffuse in quantità insignificanti per problemi di produzione e per l'avvento del nuovo core Barton.
Il design del "Thoroughbred" non differiva in alcun modo dal suo predecessore, eccezion fatta per il processo produttivo a 0.13 micron differente del Palomino costruito a 0.18 micron. AMD subito dopo il lancio del prodotto cominciò ad avere problemi di smaltimento di calore della prima versione di questo core chiamata "Thoroughbred A", che furono risolti con il pronto rilascio della versione "B", chi overcloccava comunque preferiva ancora il Palomino che, nonostante il processo produttivo a 180 nanometri che in teoria doveva far scaldare molto di più la CPU, garantiva dei margini di aumento della velocità molto maggiori. Il Thoroughbred "B" risolse questo problema aggiungendo un substrato di rame nel processore che eliminava le interferenze e riuscì in questo modo a garantire l'aumento della velocità di clock dei processori e quindi il definitivo abbandono del Palomino oramai sorpassato. AMD poté così, dopo un periodo di alti e bassi, tornare alla carica nel mondo delle CPU con un buon prodotto. Il primo di questi processori revisionati fu il “2600+” e più tardi, per eliminare uno dei colli di bottiglia di questo processore, AMD alzò l'FSB di tutta linea di prodotti da 133 MHZ (FSB 266) a 166 MHZ (FSB 333). AMD nonostante il successo del “2600+” step B non riuscì mai a garantire una buona produzione di processori “2700+” e “2800+” in grandi quantità e, all'epoca, era quasi impossibile procurarseli. Il moltiplicatore sbloccato dell'Athlon XP Thoroughbred B (fino alla 39 settimana del 2003) garantiva anche la possibilità di un underclock. Con questo processore si è potuto arrivare a FSB 100 moltiplicatore 5 (500MHz) e tensione di alimentazione 1,15 V per un consumo approssimativo di 10 Watt.
Barton e Thorton
La quinta generazione di questo processore, il core Barton, fu rilasciata all'inizio del 2003 con PR ratings di “2500+”, “2600+”, “2800+”, “3000+”, e “3200+”. Nonostante non fosse più veloce del processore Thoroughbred in termini di megahertz, si guadagnò il maggiore PR rating a parità di velocità includendo 256KB in più di cache L2 a piena velocità integrata sul chip, ed un FSB più rapido. Il core Thorton fu una variante del Barton con metà della L2 cache disabilitata; questo lo rende funzionalmente identico al Thoroughbred B e fu creato da AMD per avere un processore dai costi minori da contrappore alla concorrenza, infatti molte delle cache disabilitate in realtà erano vere e proprie cache mal funzionanti, così si potevano smaltire le CPU malfunzionanti e, naturalmente, guadagnare nella rendita di tutta la linea. In alcuni Thorton la cache disabilitata poteva essere integra e quindi riattivata con modifiche al bridge.
CPU: Socket 462 (Socket A)
Il Socket 462, conosciuto anche come Socket A, è il socket introdotto da AMD con le CPU Athlon Classic di seconda generazione, e poi utilizzato fino ai processori Athlon XP, oltre che per gli Athlon MP per i server, e gli ultimi Duron e Sempron.
Andò a soppiantare lo Slot A utilizzato per i primi Athlon ed è stato sostituito a metà 2005 dai Socket 940 e Socket 754 per gli Athlon 64 di ultima generazione. È stato un socket molto longevo, durato dal 2000 fino al 2005 e ha ospitato processori da 600 MHz (Duron) fino a 2,33 GHz (Athlon XP 3200+) supportando BUS di 100 MHz, 133 MHz, 166 MHz e 200 MHz.
CPU: Athlon 64 X2
Gli Athlon 64 X2 sono vari modelli di processori Dual Core prodotti da AMD per Socket 939 e AM2.
Il loro utilizzo è consigliato per applicazioni che richiedono una notevole capacità di calcolo e che possano distribuirla su due processori tramite appositi algoritimi, ad esempio assegnando metà del lavoro a ciascuna CPU per poi unirlo, oppure facendo eseguire in parallelo compiti differenti alle due CPU. Questo tipo di algoritmi è molto diffuso per applicazioni di compressione/decompressione che, oltre ai normali programmi di compattazione, si ritrovano anche nel video/audio editing e nel calcolo scientifico, campi dove i sistemi multi processore si usano già da parecchio tempo; i sistemi dual core non fanno altro che portare un sistema biprocessore su un unico socket. L'applicazione deve quindi essere ottimizzata a tale scopo, quindi per l'uso comune non sono consigliate tali CPU in quanto i normali programmi e sistemi operativi non sono ancora progettati in tal senso. Il risultato su un sitema comune è che il secondo processore rimane quasi sempre inutilizzato e di conseguenza un 3800 x2 corrisponde ad un semplice 3200+.
CPU Core
Manchester (90 nm SOI)
Dual-core CPU
* CPU-Stepping: E4
* L1-Cache: 64 + 64 KiB (Dati + Istruzioni), per core
* L2-Cache: 512 KiB a piena velocità, per core
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX-Bit
* Socket 939, HyperTransport (1000 MHz, HT1000)
* VCore: 1.30 V - 1.35 V
* Consumo energetico (TDP): 89 Watt max (4600+: 110 Watt max)
* Primo rilascio: 1 agosto 2005
* Clockrate:: 2000 - 2400 MHz
o 3800+: 2000 MHz (ADA3800DAA5BV)
o 4200+: 2200 MHz (ADA4200DAA5BV)
o 4600+: 2400 MHz (ADA4600DAA5BV)
Toledo (90 nm SOI)
Dual-core CPU
* CPU-Stepping: E6
* L1-Cache: 64 + 64 KiB (Dati + Istruzioni), per core
* L2-Cache: 512 o 1024 KiB a piena velocità, per core
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX-Bit
* Socket 939, HyperTransport (1000 MHz, HT2000)
* VCore: 1.30 V - 1.35 V
* Consumo energetico (TDP): 110 Watt max (4400+: 89 o 110 Watt dipende dalla versione)
* Primo rilascio: 21 aprile 2005
* Frequenza di clock: 2000 - 2400 MHz
o 512 KiB L2-Cache:
+ 3600+: 1800 Mhz
+ 3800+: 2000 MHz
+ 4200+: 2200 MHz
+ 4600+: 2400 MHz
o 1024 KiB L2-Cache:
+ 4400+: 2200 MHz
+ 4800+: 2400 MHz
Windsor (90 nm SOI)
* CPU-Stepping: F2, F3
* L1-Cache: 64 + 64 KiB (Dati + Istruzioni), per core
* L2-Cache: 256, 512 or 1024 KiB a piena velocità, per core
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX-Bit, AMD Virtualization
* Socket AM2, HyperTransport (1000 MHz, HT1000)
* VCore: 1.25 V - 1.35 V
* Consumo energetico (TDP): 35 Watt (3800+ EE SFF), 65 Watt (dal 3600+ al 5200+ EE) , 89 Watt (dal 3800+ al 6000+) , 125 Watt (dal 6000+)
* Primo rilascio: 23 maggio 2006
* Frequenza di clock: 2000 MHz - 3000MHz
o 256 KiB L2-Cache:
+ 3600+: 2000 Mhz
o 512 KiB L2-Cache: (spesso erroneamente chiamato core Brisbane)
+ 3800+: 2000 MHz
+ 4200+: 2200 MHz
+ 4600+: 2400 MHz (F2&F3)
+ 5000+: 2600 MHz (F2&F3)
+ 5400+: 2800 MHz (F3)
o 1024 KiB L2-Cache:
+ 4000+: 2000 MHz
+ 4400+: 2200 MHz
+ 4800+: 2400 MHz
+ 5200+: 2600 MHz (F2&F3)
+ 5600+: 2800 MHz (F3)
+ 6000+: 3000 MHz (F3)
+ 6400+: 3200 MHz (F3)
Brisbane (65 nm SOI)
* CPU-Stepping: G1
* L1-Cache: 64 + 64 KiB (Dati + Istruzioni), per core
* L2-Cache: 512 KiB a piena velocità, per core
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX-Bit, AMD Virtualization
* Socket AM2, HyperTransport (1000 MHz, HT2000)
* VCore: 1.25 V - 1.35 V
* Superficie del Die: 126 mm²
* Consumo energetico (TDP): 65 Watt
* Primo rilascio: 5 dicembre 2006
* Frequenza di clock: 1900 MHz - 2700MHz
o 3600+: 1900 MHz
o 4000+: 2100 MHz
o 4200+: 2200 MHz
o 4400+: 2300 MHz
o 4800+: 2500 MHz
o 5000+: 2600 MHz
o 5200+: 2700 MHz
Athlon X2
Il numero '64' è stato tolto a partire dalla nuova serie BE (sempre basata sul core Brisbane) dal momento che la campagna marketing improntata sul supporto delle istruzioni x86 a 64 bit voluta inizialmente da AMD ha perso via via significato dopo l'avvento delle CPU dual core.
Brisbane (65 nm SOI)
* CPU-Stepping: G1/G2
* L1-Cache: 64 + 64 KiB (Dati + Istruzioni), per core
* L2-Cache: 512 KiB a piena velocità, per core
* MMX, Extended 3DNow!, SSE, SSE2, SSE3, AMD64, Cool'n'Quiet, NX-Bit, AMD Virtualization
* Socket AM2, HyperTransport (1000 MHz, HT1000)
* VCore: 1.15 V - 1.25 V
* Superficie del Die: 118 mm²
* Consumo energetico (TDP): 45 Watt
* Primo rilascio: 1 giugno 2007
* Frequenza di clock: 1900 MHz - 2500 MHz
o BE-2300: 1900 MHz
o BE-2350: 2100 MHz
o BE-2400: 2300 MHz
o 4050e: 2100 MHz
o 4450e: 2300 MHz
o 4850e: 2500 MHz
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